SOCIETA'

Dove tutto ebbe inizio...

È il 1947 quando a Brembate di Sopra arriva per la prima volta il calcio giocato. Ad onor del vero i vicoli del centro storico, tra Via Torre e il Piazzolo, tra Via Monte Grappa e Piazza Vittorio Veneto sono teatro di finte e controfinte, scatti e scarti improvvisi. A mostrarli sono quelli che Eduardo Galeano definirebbe garotos de rua; la versione nostrana dei ragazzi di strada che giocano scalzi, spesso con una palla fatta di stracci, ispirati dalle giocate dei campioni di inizio secolo.

Tuttavia, nel fervente dopoguerra giocare tra i vicoli e usare il muro come compagno per trovare l’uno-due e superare l’avversario non basta più; c’è voglia di novità, di benessere e spensieratezza. La radio e le poche televisioni trasmettono le gesta del grande Torino e quest’ultimo, anche senza una riprova certa, non è un dato trascurabile nell’economia di questa storia.

La voglia di fare non manca, così sulla spinta di altre realtà più grandi note nella zona, viene fondata la prima squadra di calcio. Avrà i colori ufficiali del paese: il giallo e il verde anche se per alcune annate degli anni settanta il colore predominante sarà l’azzurro. Le prime partite verranno giocate in quello che da sempre è conosciuto come il campo di via Torre. Solamente che il terreno di gioco, a quel tempo, era ruotato di novanta gradi rispetto a come lo conosciamo ora.

Si gioca più che altro per passatempo, come un dopolavoro, nulla di più, ma neanche un decennio dopo si hanno le prime tracce di campionati ufficiali giocati dai gialloverdi. In particolare, si ricorda la partecipazione al campionato di II divisione regionale della stagione 1956/1957. Le divise sono quelle di lana grezza, con uno scollo a V molto abbondante. I palloni sono quelli di cuoio marrone, pesanti e con la cucitura incubo dei difensori quando provavano a respingere di testa. Le scarpe: rigidissimi pezzi di pelle disidratata con avvitati alla suola, più che tacchetti sei “bulloni” che tormentano le piante dei piedi dei primi calciatori della storia brembatese.

Dobbiamo cambiare decennio e entrare nella, calcisticamente e non solo, gloriosa decade dei Sessanta per trovare il primo alloro. Nell’anno in cui Gigirrivva rigorosamente scritto tutto attaccato come amano fare i cagliaritani, porta lo scudetto in Sardegna e l’Italia vince 4-3 el partido del siglo allo stadio Azteca di Città del Messico contro la Germania Ovest; i nostri portano a casa il primo posto nel campionato, ora denominato di II categoria. È il primo allora. È la prima promozione.

I PRIMI ANNI

I gialloverdi, negli anni ‘70, come i liceali di quel periodo del resto, sono costretti a pagare la matricola ai più grandi, nella fattispecie le squadre più blasonate. Si torna in II categoria, ma solo per il tempo di allestire un’altra squadra vincente e nella stagione 1972/1973 è di nuovo primo posto, è di nuovo promozione!

L’Austerity colpisce anche il nostro club che non riesce a mantenersi a lungo nella nuova categoria conquistata sul campo ed è costretto a rimettere i piedi al piano inferiore. E’ però chiaro che, la Seconda, è una categoria che va ormai stretta alla società brembatese che centra il threepeat, come dicono dalle parti di Chicago, nella stagione 1978/1979. Terza volta al primo posto, terza volta promossi.

 

Il Brembate Sopra Calcio sta diventando grande, ormai conosce la ‘Prima’ anche se c’è stato troppo poco in passato. Fa, così, di tutto per rimanerci. Arrivano delle buone salvezze, ma a metà degli anni 80, proprio in concomitanza con il quarantesimo anniversario dalla fondazione, un altro scivolone.

Sarà la scossa decisiva però, che porterà il Brembate Sopra Calcio verso il periodo più florido della propria storia.  Nel 1990 non sono ‘Notti Magiche’ solo per gli azzurri di Vicini e Schillaci, ma anche per i gialloverdi. Ancora una volta il Brembate Sopra Calcio ottiene il primo posto e viene promosso. In II Categoria non ci tornerà più per i prossimi 30 anni.

Un campionato di rodaggio è sufficiente e il 91/92 è la stagione giusta per fare il grande salto. In società sono entrati personaggi di spicco, uomini generosi e appassionati di calcio, disposti a fare sacrifici per la squadra del loro paese. Su tutti ricordiamo il compianto Claudio Capelli. La guida tecnica è affidata a Dionigi Gandolfi e nella rosa di quell’anno spiccano nomi di calciatori che con la nostra maglia hanno preso la rincorsa fino a spiccare il volo verso i piani nobili del calcio e fare la storia dello sport più amato dai bergamaschi. Sono Ivan Sizzi e Alessandro Gamba, rispettivamente 18 e 23 anni, ancora giovanissimi è vero, ma fin dall’inizio perni dell’undici che trionferà a primavera in una meravigliosa divisa completamente verde, gessata di giallo, come vuole la migliore tradizione del football british.

Per la prima volta nella propria storia sarà Promozione. Questa volta la maiuscola è d’uopo.

L’appetito vien mangiando dice il vecchio adagio e anche per il Brembate Sopra Calcio è valido. Nella stessa stagione si porta a casa la Coppa Disciplina. Trofeo ad oggi mandato in pensione che veniva consegnato alla squadra che in ogni categoria raccoglieva meno cartellini durante la stagione. E non finisce qui, perché anche il settore giovanile, che intanto si allarga sempre di più porta il primo alloro in bacheca. Paludati di una inusuale maglia rossa i ragazzi della squadra Under 18 vincono il loro campionato.

 

DAGLI ANNI '90 AL 2017

 

Fino alle soglie del nuovo millennio il Brembate Sopra Calcio sarà capace di inanellare sette campionati di fila in Promozione con, anche, il notevole 4° posto della stagione 92/93 che con le regole moderne varrebbe l’accesso ai Playoff; termine all’epoca sconosciuto a queste latitudini pallonare.

Salutata la Promozione in quella precedente, la stagione 1999/2000 vede importanti cambiamenti ai vertici societari, ci sono nuove risorse e parecchi investimenti anche sul mercato, ma il Brembate Sopra Calcio, che scende in campo per la prima volta nella sua storia con la maglia a righe verticali gialle e verdi, non si ritrova nel ruolo di ‘squadra da battere’. Seguono campionati discreti, con una puntata di nuovo in Promozione nella stagione 2003/2004, ma solo per merito di un ripescaggio, la rosa non è stata allestita per poter competere in quella categoria e l’ultimo posto finale ne è la prova incontrovertibile.

Siamo quasi ai giorni nostri. Sono gli anni delle fusioni; le società si uniscono per diventare più grandi, più forti, avere più risorse, più campi da gioco. Il Brembate Sopra Calcio, invece, decide di camminare con le proprie gambe. E alla fine questa scelta si rivelerà vincente.

Anche l’attenzione al settore giovanile non è cosa scontata per una realtà che “viaggia da sola”. Dopo aver “spedito”, qualche giovane promettente nei settori giovanili delle squadre professionistiche al termine della stagione 2011/2012 la Juniores Provinciale guidata da Guido Fiore vince il titolo sul campo sintetico di Colognola sotto gli occhi di Matteo Ardemagni, centravanti atalantino di quegli anni che oltre che consegnare il trofeo al capitano non mancherà di sperticarsi in elogi per il gioco espresso dai virgulti gialloverdi.

La bacheca societaria deve essere riorganizzata già la primavera successiva, quando arriva un altro trofeo. Sulla panchina della prima squadra per la stagione 2012/2013 siede Luca Tarchini, noto nell’ambiente per essere un allenatore che “conosce la categoria” ed ha infatti appena portato il Paladina Calcio, per la prima volta nella propria storia, in Promozione. Insieme a lui arrivano giocatori di livello. La società guidata da patron Berizzi non bada a spese, e con il Direttore Sportivo Eliseo Poleni, si decide di puntare al bersaglio grosso. Il ‘diesse’ tra l’altro è un altro cuore gialloverde: cresciuto nel vivaio, ha militato in prima squadra a lungo e una volta appese le scarpette al chiodo è diventato allenatore nelle giovanili.

 

 

E’ un’annata indimenticabile. Il gruppo creatosi nello spogliatoio: formidabile e guidati dal capitano e leader Damiano Esposito i ‘Tarchini Boys’ stravincono il campionato e dopo tanto, forse troppo tempo dalle tribune dell’impianto di via Locatelli si può di nuovo urlare: “Promozione!”

Se quanto successo nella stagione 12/13 è stato definito come qualcosa di fantastico, quello che accade nella successiva è quantomeno incredibile. Da matricola, il Brembate Sopra Calcio vince il campionato di Promozione. Nel frattempo in panchina Giampaolo Bolis ha raccolto l’eredità di  Tarchini che, sull’esempio del genio di Setubal, lascia quando ha appena raggiunto l’apice del successo. Il nuovo mister mescola le carte nuove con quelle vecchie creando un mazzo pieno di “carichi pesanti”, per dirla con gli appassionati di Briscola, e nulla lasciano alle concorrenti.

E’ primo posto! E’ vittoria! E’ storia!

Il Brembate Sopra Calcio dopo 65 anni di storia raggiunge l’Eccellenza.

Sempre con Bolis saldamente sul ponte di comando la nostra squadra vive due stagioni che faranno storia. A giocare sul nostro campo arrivano team blasonati come Fanfulla, Forza & Costanza, Real Milano. Nella prima stagione la squadra si arrampica fino al 14° posto. Il che significa: salvezza. Strappata negli ultimi minuti dell’ultima giornata di campionato. E’ un risultato mirabolante per la nostra società: se era un sogno giocare una stagione in Eccellenza, giocarne una seconda, di fila, è qualcosa che nemmeno il tifoso più ottimista poteva immaginare.

Il secondo anno è, ahinoi, avaro di soddisfazioni. I risultati languono, il divario con le maggiori forze del campionato è evidente, ma non bisogna dimenticare le possibilità che ha una società come la nostra comparate alle altre, che hanno alle spalle blasone e storia maggiori e anche bacini d’utenza e potenza economica di vere e proprie città. E’ stata un’esperienza arricchente e un ricordo indelebile, scolpito per sempre nella storia della società, che per la prima volta in settant’anni ha potuto assaporare l’aria frizzantina che si respira ai piani alti del calcio dilettanti. I gialloverdi nonostante il 17° e penultimo posto, a testa alta, scendono in Promozione.

Sarà un campionato poco più che sufficiente. Niente sogni di gloria: tanti giocatori che componevano lo zoccolo duro che ha fatto sognare i tifosi nelle stagioni precedenti hanno smesso la maglia gialloverde, anche a livello dirigenziale è tempo di passare il testimone: il presidentissimo Berizzi dopo più di una decade, conclusa la stagione decide di lasciare. Non c’è nessuno a raccogliere il testimone. Il Brembate Sopra Calcio, complice anche qualche sofferenza economica che si trascina dietro da tempo, nel 2017, smette di esistere.

 

 

il nuovo brembate sopra calcio

E’ notte fonda per il calcio nel nostro paese, ma anche dopo la più nera delle notti il sole torna a sorgere. E la nuova alba sul pianeta gialloverde dista solo qualche mese dall’inizio dell’incubo: Remo Menghini, ex membro della dirigenza del settore giovanile si assume l’incarico di presidente del “nuovo” Brembate Sopra Calcio.

La prima stagione: 2017/2018 vede svolgersi “solo” le attività a livello giovanile, ma non è cosa da poco perché Menghini e i suoi vogliono garantire che almeno i bambini e i ragazzi del paese abbiano la possibilità di praticare sport. E’ un progetto nobile, tanto che l’amministrazione comunale non rimane insensibile alla situazione e sostiene i primi passi del “neonato” Brembate Sopra Calcio.

La voglia di calcio tra il Brembo e la statale 342, meglio nota come Briantea, però, è debordante e la stagione seguente: parliamo del 2018/2019, si costituisce anche la Prima Squadra. Si riparte dalla Terza Categoria. L’ultima del calcio dilettantistico. Così in basso, il club gialloverde non ci era mai stato, ma la nuova intelligenzia che amministra e gestisce la società è convinta che partire da qui renderà ancora più prestigiosi i traguardi che in futuro verranno raggiunti. E il tempo darà loro ragione. Questa, però è una stagione di rodaggio, non succede granché, tranne che c’è da giocare il Superclàsico. Il primo derby cittadino della storia.

A dicembre del 2018, infatti, va in scena la sfida contro gli Amatori 85, la “seconda” squadra di Brembate di Sopra, che ha sempre navigato le acque dell’ultima serie, con sporadiche puntate in Seconda, ma mai le due compagini si erano incontrate prima. In questa stagione sono finite nello stesso girone e la domenica della gara d’andata le tribune del nostro campo di gioco sono una vera bolgia.

Stagione successiva, 2019/2020, ancora III categoria, ma il baby Brembate Sopra Calcio cresce sempre di più. Nuovi soci, a sostenere il presidente, nuovi allenatori, un nuovo direttore sportivo: Amerigo Arrigoni che porterà in gialloverde tanti nuovi giocatori. La stagione viene interrotta a causa dell’atroce Pandemia e il campionato si interrompe sul più bello. I nostri, però erano partiti bene e i punti raccolti fino al momento dello stop imposto dalla Lega permettono il ripescaggio in II Categoria, come migliore seconda classificata.

Nel mentre che i grandi prendono le misure al nuovo campionato, nel 2021/2022 sono i giovani a regalare soddisfazione. Le squadre Under 18 e Juniores gialloverdi, infatti, trionfano nei rispettivi campionati provinciali e aggiungono un altra coccarda alla già affollata bacheca del nostro club; oltre che assurgere ai tornei regionali per la stagione seguente.

Ai nastri di partenza della stagione 2022/2023 il Brembate Sopra Calcio si presenta come una delle favorite. In panchina si accomoda Lorenzo Pesenti proveniente dall’AFG (Azzano Fiorente Grassobbio per i neofiti) sodalizio che milita da diverse stagioni in Prima Categoria. Prima Categoria che è proprio l’obiettivo dichiarato della società, anche se fino ai primi freddi dicembrini si cerca di bluffare mantenendo un profilo basso nonostante gli ottimi risultati, ma il Pontida Briantea è, fino a quando si accendono le luci di Natale uno schiacciasassi e quindi bisogna aspettare il girone di ritorno per assistere al sorpasso decisivo in classifica, che arriva con gli afflati del vento di primavera e porta i gialloverdi a vivere una delle cavalcate più esaltanti della propria storia. 25 vittorie su 30 partite giocate e 2 sole sconfitte equivalgono a 78 punti in classifica, che sono un record per la categoria. Una media di 2,5 gol a partita, 76 gol segnati valgono il miglior attacco, 25 gol subiti valgono la miglior difesa e un Luca Sana, stellina del reparto offensivo di scuola Pontisola con 25 reti si guadagna il fregio di capocannoniere e raggiunge il suo (per ora, è doveroso e beneaugurante dirlo) career high.

E quindi uscimmo a riveder le stelle, così chiudeva Dante il XXXIV canto dell’Inferno e mai citazione pare più idonea a descrivere il traguardo raggiunto dalla squadra nel 2023: Il Brembate Sopra Calcio torna in I Categoria.

 

E la storia continua…

 

A.P.

aggiungiamo altro?

Partiamo dalla citazione di Socrate “È sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s’illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza.”

Ad oggi esistono pochissime informazioni e documenti che raccontano la storia del Brembate Sopra Calcio. E’ giusto informarvi che quanto avete letto, deriva da una ricerca negli archivi storici della segreteria della società e da alcune brevi interviste/chiacchierate con alcune persone, che in questi anni hanno collaborato con noi.

Non ci poniamo limiti, anzi, se avete notizie, informazioni e foto che possano riguardare la storia del Brembate Sopra Calcio non esitate a contattarci